sabato 2 maggio 2015

Aprile dei ricordi

Questo mese appena trascorso è stato segnato da un flusso di ricordi sofferti e inattesi.
Sono stata al funerale di una mia amica che non vedevo più da oltre dieci anni, ma la notizia della sua morte mi ha comunque raggiunta. 
Altri amici del passato erano lì, quasi tutti, insieme a mezza città, sindaco compreso.
Si perché la mia amica, portata via da un cancro fulminante a 54 anni, era una sportiva e il suo lavoro nello sport la portava in contatto con una marea di gente. 
Così ho rivisto davanti ai miei occhi le scene della nostra vacanza insieme nel 1990 e l'abbiamo ricordata con gli altri amici.
Per un paio di anni quel gruppo di circa venti persone era stato il punto di riferimento di ciascuno,
un po' una piccola famiglia. 
Sempre insieme nei problemi e nel divertimento.
Dopo le nostre vite hanno intrapreso percorsi diversi e ci siamo persi di vista, 
anche se ogni tanto cercavamo l'occasione per ritrovarci: un compleanno, un evento sociale o semplicemente una pizza insieme. 
La cosa strana è che proprio di recente mi sono ritrovata con un altro gruppo di amiche, quelle che frequentavo i primi anni di università con la compagnia del sabato sera. 
Con loro, dall'inizio dell'anno, ho cominciato a vedermi con assiduità, siamo rigorosamente solo noi donne, ed è strabiliante come ancora oggi ci capiamo al volo. 
È piacevole ritrovarsi e constatare che esiste ancora quel feeling che ci aveva unito a vent'anni.
E poi, sempre nel mese di aprile, ho ritrovato delle vecchie lettere, appartenenti a un epoca in cui ancora si scrivevano. 
Rileggendole ho ricordato un periodo della mia vita che avevo del tutto rimosso: la scuola, le insofferenze adolescenziali, il desiderio di affermarsi in qualcosa e la paura del futuro.
Così per una serie di eventi questo mese più corto degli altri mi è sembrato stranamente intenso.