Tutto cominciò perché dovevamo fare un viaggio a Londra, e il mio inglese dopo tanto tempo di inutilizzo era diventato piuttosto scadente.
Le nostre lezioni con il ragazzo irlandese cominciarono in sordina, c’era la ragazza dai capelli rossi, c’era la borsista universitaria, c’era il ragazzo “ricciolino” che parlava bene il tedesco e lavorava in una ditta import- export, c’ero io che stavo rivoluzionando la mia vita, mio malgrado, e poi c’era il nostro insegnante, il ragazzo irlandese che fingeva di non conoscere neanche una parola di italiano costringendoci a parlare sempre e comunque in inglese, con non poca fatica.
Durante quelle lezioni ciascuno di noi raccontava un pezzetto della sua vita, a volte metteva nudo la propria anima, esprimeva i suoi desideri più sopiti, ma a raccontarli in inglese, sembravano più velati. Venivano fuori tante verità per ciascuno di noi, quasi una seduta psicoanalitica, da ogni lezione uscivo più rinfrancata nonostante la fatica di esporre i miei pensieri in una lingua non mia, scaricavo le tensioni della mie giornate.
Alla fine del corso quando si propose una pizza insieme, rivelammo la nostra ingenuità scoprendo che il nostro insegnante irlandese sapeva parlare benissimo l’italiano.
Le lezioni continuarono, il ragazzo “ricciolino” non veniva più e neanche la borsista universitaria, restò la ragazza dai capelli rossi ed io, si aggiunse la snella signora bionda che viveva tra Bergamo e Bologna. Tante cose sono cambiate nella mia vita e nella vita di tutti noi, la ragazza dai capelli rossi è diventata mamma, il nostro insegnante ha sposato la sua deliziosa fidanzata dalla pelle di porcellana e la snella signora bionda ha troppi impegni di lavoro che la tengono sempre più lontana dalle lezioni.
Cambiano i numeri, i tempi e i luoghi, ma le lezioni di inglese continuano.